Majdanek

Polonia

Campo di concentramento di Majdanek

 

veduta del campo di concentramento di Majdanek

veduta del campo di concentramento di Majdanek

 

Majdanek è una zona situata a circa quattro chilometri ad est di centro civico di Lublino Polonia, diventata tristemente nota per il campo di concentramento che venne istituito nel 1941 dai nazisti. Diversamente da molti altri campi di concentramento e sterminio nazisti, Majdanek non è nascosto in qualche remota foresta o oscurato alla vista da barriere naturali né è circondato da una “zona di sicurezza”. Fu fondato nell’ottobre 1941, su ordine di Heinrich Himmler, in seguito alla sua visita a Lublino nel lugli dello stesso anno. Majdanek inizialmente era un campo per prigionieri di guerra, gestito dalle SS ai comandi di Karl Otto Koch. Nel febbraio 1943, fu trasformato in un campo di concentramento. Nell’ottobre 1942, furono trasferite al campo numerose ausiliarie SS addestrate nel campo di concentramento di Ravensbrück, in Germania. Queste donne, come ad esempio Hermine Braunsteiner, divennero note per i loro atteggiamenti sadici e brutali nei confronti dei prigionieri, quando isovietici liberarono il campo trovarono numerose prove a indizio delle atrocità commesse da questo corpo femminile; la loro ferocia sanguinaria stupì persino le SS. Il suo nome deriva da quello di un distretto di Lublino chiamato Majdan Tatarski e fu dato nel 1941 dai residenti nei dintorni, che erano a conoscenza della sua esistenza. Il nome originale in tedesco del campo era “Konzentrationslager Lublin” (Campo di concentramento di Lublino). Fu dotato di cinque forni crematori “Reform” (modello TII) installati dalla ditta Heinrich KORI GmbH di Berlino. All’apice della sua attività conteneva circa 50.000 prigionieri. All’inizio del 1942 furono fatti piani per espandere Majdanek fino ad una capacità di 250.000 persone. Tra l’aprile del 1942 e il luglio del 1944, si svolsero gli stermini con l’utilizzo di camere a gas e forni crematori per far sparire i corpi. Madjanek fu uno dei campi di sterminio, come Auschwitz, ad utilizzare lo Zyklon B (acido cianidrico, originariamente prodotto per la disinfezione dai parassiti) nelle sue camere a gas. Veniva utilizzato comunque anche il monossido di carbonio. Secondo i dati del Museo di Majdanek circa 300.000 prigionieri transitarono attraverso il campo, di cui oltre il 40% ebrei e circa il 35% polacchi. Fra le altre maggiori nazionalità dei prigionieri c’erano: bielorussi, ucraini, russi, tedeschi, austriaci, francesi, italiani e olandesi. Nel dicembre 2005, alla fine di una lunga ricerca, usando tutte le fonti possibili, lo studioso polacco Tomasz Kranz, con l’approvazione della dirigenza del Museo di Majdanek, fissa il numero dei morti in 78.000, di cui 75% ebrei. Majdanek forniva prigionieri come manodopera alla fabbrica d’armi Steyr-Daimler-Puch. Il campo fu liquidato nel luglio 1944, ma degli impianti di sterminio, il capannone in legno del crematorio fu l’unica cosa che le SS riuscirono a incendiare, prima che arrivasse l’Armata Rossa, lasciando intatti i forni, la enorme ciminiera e le camere a gas. Il capannone venne in seguito ricostruito e oggi il Museo del lager di Majdanek è tra i meglio preservati campi di concentramento dell’Olocausto da visitare. Nonostante 1.000 prigionieri fossero evacuati in una marcia della morte, l’Armata Rossa trovò ugualmente migliaia di persone nel campo, principalmente prigionieri di guerra, ed evidenti tracce del massacro avvenuto. Con l’Armata Rossa che occupò la Polonia dal 1944, il campo fu riaperto come campo di transito, per imprigionarvi i soldati dell’Ak (l’Esercito Nazionale polacco). Squadre dell’NKGB (succeduto all’Nkvd dal 1944), dello Smers, della neonata UB (servizio di sicurezza costituito sotto controlimg_viaggio_2007lo e supervisione sovietica) della MO (milizia popolare), e del Corpo di Sicurezza Interno (Esercito interno armato) disarmarono ed arrestarono migliaia di membri dell’AK che in tutta la Polonia avevano iniziato la lotta clandestina di resistenza al Comunismo.          Fonte: http://it.wikipedia.org 

 

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